Cos’hanno in comune una maturanda, amante del baseball, e un uomo, innamorato della matematica e della filosofia?
Alessandra ha diciotto anni, grandi occhi verdi, vivi ed aperti sul mondo, capelli neri perennemente raccolti in due codini. Frequenta la terza liceo e ama giocare con i Greenrays, sebbene sia l’unica ragazza in squadra.
Padre Giovanni è un sacerdote, ha trentanove anni ed un nipotino, Lorenzo, che adora.
Ama la matematica perché convinto che racconti dell’esistenza di Dio come e più di qualunque altra disciplina esistente.
A farli incontrare prima, a legarli in maniera indissolubile poi, saranno una malattia, una corsia d’ospedale, una cavalcata verso la maturità dell’anima ed un filo la cui apparente invisibilità si dimostrerà essere inversamente proporzionale alla sua ancestrale potenza.
E quei casi della vita che alcuni chiamano destino, altri inconscio, altri ancora provvidenza.
Intorno a loro ruotano tante altre storie: quella di Maria Rita, Lucio ed Anna; quella di Enza e di Riccardo; quella di Giraldi, del piccolo Lorenzo e della famiglia di padre Giovanni.
Il passato nella misericordia di Dio, il futuro nella sua provvidenza, il presente un atto d’immenso amore; così potrebbe riassumersi «Centootto volte più grande del sole».
Un romanzo che apre al senso, intessendo un’indistricabile relazione tra la forza del reale e l’intensità della metafora e del simbolo, che percorrono ogni singola pagina.
Un romanzo che parla della vita, del valore delle cose che siamo chiamati ad affrontare e ad attraversare, della potenza dell’amore, unica vera panacea alla morte.
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