È un caldo pomeriggio di giugno: la pittrice Graziella Russo mi attende in una bella casa affacciata sul verde, dove ha inizio una piacevole chiacchierata sulla pittura e, in particolare, sulla sua produzione artistica. Graziella Russo è una donna straordinaria, con la quale è impossibile non entrare subito in sintonia, qualità che traspare anche nei suoi singolari dipinti. È in questa atmosfera familiare e serena che ha inizio l’intervista alla pittrice, recentemente reduce da un evento patrocinato dal comune di Mantova.
Dalla scienza all’arte: come nasce questa passione per la pittura? Non crede che i due campi siano contrastanti? Scienza e arte formano un connubio perfetto. L’ambito scientifico, la biologia in particolare, è lo studio degli organismi viventi: Bios significa vita e lògos, studio, letteralmente scienza che studia la vita. Se ci pensiamo bene, per me l’arte ha questo scopo: analizzare gli aspetti dell’esistenza con l’obiettivo specifico di enfatizzarne gli aspetti più belli e armonici. In più, l’artista ha la possibilità di trasmettere al fruitore dell’opera emozioni autentiche. La scelta di rappresentare scenari naturali e volti umani si basa proprio nella relazione che esiste tra i due ambiti. Non a caso prediligo dipingere dal vivo, per immortalare tutti quei particolari della vita che non possono essere colti dal supporto fotografico. In tal modo anche i dipinti prendono vita, perché colpiscono direttamente il cuore di chi li osserva.
La natura offre una varietà immensa di scenari: c’è un luogo in particolare che predilige rappresentare? E per quanto concerne i ritratti, cosa si cela dietro quei volti? Mi attraggono tutti i tipi di paesaggi che la natura mi offre: dagli scenari rurali a quelli marini. La rappresentazione di ambienti incontaminati dall’uomo – o di quei luoghi in cui l’essere umano svolge il suo lavoro senza alterarne i ritmi – mi dà l’opportunità di fermare il tempo, di ricordare alla società moderna quali siano le nostre radici culturali. Non è un ritorno nostalgico al passato: il senso di appartenenza alla mia terra natia, la Sicilia, è molto forte in me e cerco, dunque, di non far cadere nell’oblio i nostri valori, le nostre origini. Nei ritratti, invece, cerco di idealizzare le fisionomie.
Perché tra tutte le forme artistiche ha scelto la pittura? Perché non concepisco un mondo privo di colori. Credo che in me la ricerca del colore sia un’esigenza innata. Quando ero bambina, soffrivo molto nel vedere la TV in bianco e nero. La scultura, ad esempio, non può colmare questa mia necessità, perché il marmo è bianco e con questo materiale non si possono creare tutte le sfumature cromatiche di una tavolozza. Inoltre, amo lavorare sul contrasto del chiaroscuro: parto sempre dalle tinte più scure per poi arrivare alle sfumature più chiare e luminose. Non a caso nei miei dipinti è sempre presente un punto luce. Soprattutto nella rappresentazione degli scenari naturali, amo immortalare le diverse parti del giorno, scegliendo la tavolozza che più si adatta a quel momento particolare. Per questi motivi, anche se ai tempi dell’università ho iniziato a dipingere con gli acquerelli, adesso ho scelto la tecnica dell’olio su tela: essa mi permette la creazione di una vasta gamma di sfumature che a loro volta mi consentono di conferire una certa tridimensionalità al dipinto. Questa tecnica mi dona grande soddisfazione personale.
Non a caso nei miei dipinti è sempre presente un punto luce. Soprattutto nella rappresentazione degli scenari naturali, amo immortalare le diverse parti del giorno, scegliendo la tavolozza che più si adatta a quel momento particolare.
Quali sono i grandi pittori del passato che rappresentano per lei fonte di ispirazione? Ce ne sono molti, anche se tra tutti ho una speciale predilezione per Cézanne, Monet, Van Gogh, Modigliani e Chagall. Monet e Van Gogh per gli scenari naturali, per la ricerca della luce e per l’uso dei colori; di Modigliani e Cézanne mi attrae molto il modo in cui semplificano le fisionomie e riescono a operare una sintesi armoniosa dell’immagine e delle linee che la compongono. Infine, Chagall rappresenta un obiettivo futuro da raggiungere, che mi sprona sempre più ad innovare la mia tecnica: la monotonia e la staticità non fanno parte della mia persona. Il mio obiettivo è quello di raggiungere il livello delle atmosfere oniriche e fantastiche che caratterizzano lo stile del pittore russo naturalizzato francese.
Per quanto riguarda invece gli affetti personali, quali sono le sue muse ispiratrici? Ad eccezione di qualche marina, nei miei scenari naturali è sempre presente una casa. Questo simbolo per me è importante perché è un porto sicuro e mi dà la forza di andare avanti con passo fermo e deciso. Per quanto riguarda i ritratti, mi ispiro agli affetti quotidiani: dalle mie nipotine a mio marito che mi ha spinta, dopo molti anni di inattività, a riprendere tra le mani tavolozza e pennelli. Mi piace molto rappresentare anche i volti di personaggi che incontro nella vita di tutti i giorni.
Recentemente, Graziella Russo è stata selezionata per il catalogo «Artisti ’21 – Annuario Internazionale d’Arte Contemporanea», all’interno del quale le è stato dedicato un dossier. Ha inoltre partecipato alla trasmissione “Mondo Carthago Edizioni” su Globus Television (Canale 819 DTT).
Intervista a Graziella Russo (da «Mediterraneo. Volti e luoghi dell’anima»)
È un caldo pomeriggio di giugno: la pittrice Graziella Russo mi attende in una bella casa affacciata sul verde, dove ha inizio una piacevole chiacchierata sulla pittura e, in particolare, sulla sua produzione artistica. Graziella Russo è una donna straordinaria, con la quale è impossibile non entrare subito in sintonia, qualità che traspare anche nei suoi singolari dipinti. È in questa atmosfera familiare e serena che ha inizio l’intervista alla pittrice, recentemente reduce da un evento patrocinato dal comune di Mantova.
Dalla scienza all’arte: come nasce questa passione per la pittura? Non crede che i due campi siano contrastanti?
Scienza e arte formano un connubio perfetto. L’ambito scientifico, la biologia in particolare, è lo studio degli organismi viventi: Bios significa vita e lògos, studio, letteralmente scienza che studia la vita. Se ci pensiamo bene, per me l’arte ha questo scopo: analizzare gli aspetti dell’esistenza con l’obiettivo specifico di enfatizzarne gli aspetti più belli e armonici. In più, l’artista ha la possibilità di trasmettere al fruitore dell’opera emozioni autentiche. La scelta di rappresentare scenari naturali e volti umani si basa proprio nella relazione che esiste tra i due ambiti. Non a caso prediligo dipingere dal vivo, per immortalare tutti quei particolari della vita che non possono essere colti dal supporto fotografico. In tal modo anche i dipinti prendono vita, perché colpiscono direttamente il cuore di chi li osserva.
La natura offre una varietà immensa di scenari: c’è un luogo in particolare che predilige rappresentare? E per quanto concerne i ritratti, cosa si cela dietro quei volti?
Mi attraggono tutti i tipi di paesaggi che la natura mi offre: dagli scenari rurali a quelli marini. La rappresentazione di ambienti incontaminati dall’uomo – o di quei luoghi in cui l’essere umano svolge il suo lavoro senza alterarne i ritmi – mi dà l’opportunità di fermare il tempo, di ricordare alla società moderna quali siano le nostre radici culturali. Non è un ritorno nostalgico al passato: il senso di appartenenza alla mia terra natia, la Sicilia, è molto forte in me e cerco, dunque, di non far cadere nell’oblio i nostri valori, le nostre origini. Nei ritratti, invece, cerco di idealizzare le fisionomie.
Perché tra tutte le forme artistiche ha scelto la pittura?
Perché non concepisco un mondo privo di colori. Credo che in me la ricerca del colore sia un’esigenza innata. Quando ero bambina, soffrivo molto nel vedere la TV in bianco e nero. La scultura, ad esempio, non può colmare questa mia necessità, perché il marmo è bianco e con questo materiale non si possono creare tutte le sfumature cromatiche di una tavolozza. Inoltre, amo lavorare sul contrasto del chiaroscuro: parto sempre dalle tinte più scure per poi arrivare alle sfumature più chiare e luminose. Non a caso nei miei dipinti è sempre presente un punto luce. Soprattutto nella rappresentazione degli scenari naturali, amo immortalare le diverse parti del giorno, scegliendo la tavolozza che più si adatta a quel momento particolare. Per questi motivi, anche se ai tempi dell’università ho iniziato a dipingere con gli acquerelli, adesso ho scelto la tecnica dell’olio su tela: essa mi permette la creazione di una vasta gamma di sfumature che a loro volta mi consentono di conferire una certa tridimensionalità al dipinto. Questa tecnica mi dona grande soddisfazione personale.
Quali sono i grandi pittori del passato che rappresentano per lei fonte di ispirazione?
Ce ne sono molti, anche se tra tutti ho una speciale predilezione per Cézanne, Monet, Van Gogh, Modigliani e Chagall. Monet e Van Gogh per gli scenari naturali, per la ricerca della luce e per l’uso dei colori; di Modigliani e Cézanne mi attrae molto il modo in cui semplificano le fisionomie e riescono a operare una sintesi armoniosa dell’immagine e delle linee che la compongono. Infine, Chagall rappresenta un obiettivo futuro da raggiungere, che mi sprona sempre più ad innovare la mia tecnica: la monotonia e la staticità non fanno parte della mia persona. Il mio obiettivo è quello di raggiungere il livello delle atmosfere oniriche e fantastiche che caratterizzano lo stile del pittore russo naturalizzato francese.
Per quanto riguarda invece gli affetti personali, quali sono le sue muse ispiratrici?
Ad eccezione di qualche marina, nei miei scenari naturali è sempre presente una casa. Questo simbolo per me è importante perché è un porto sicuro e mi dà la forza di andare avanti con passo fermo e deciso. Per quanto riguarda i ritratti, mi ispiro agli affetti quotidiani: dalle mie nipotine a mio marito che mi ha spinta, dopo molti anni di inattività, a riprendere tra le mani tavolozza e pennelli. Mi piace molto rappresentare anche i volti di personaggi che incontro nella vita di tutti i giorni.
Recentemente, Graziella Russo è stata selezionata per il catalogo «Artisti ’21 – Annuario Internazionale d’Arte Contemporanea», all’interno del quale le è stato dedicato un dossier. Ha inoltre partecipato alla trasmissione “Mondo Carthago Edizioni” su Globus Television (Canale 819 DTT).
Scopri il catalogo di Graziella Russo «Mediterraneo. Volti e luoghi dell’anima».