Dal testo di Ernesto L. Francalanci nel libro Dell’onda e dello scoglio:
«Un’onda marina respirando con le sue labbra sul corpo amato della riva fa apparire e sparire una conchiglia, un sasso levigato, un relitto, atto di magia che tiene sospeso lo sguardo alla scoperta dell’eterno fluire del tempo. L’opera microscopica di Fuschi alla ricerca di questi frammenti del divenire e della mutazione sfida lo spettatore a cogliere l’attimo in cui l’onda della vita si frange sull’improvvisa presenza di un ostacolo. L’opera di Fuschi offre una sfida all’interpretazione: come tradurre in parole l’indistinta e informale oscurità dello sfondo delle sue immagini da cui emergono pieghe, bagliori, onde che si infrangono su uno scoglio che sembra emergere dal caos?»
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