Con questo Capriccio Siciliano – afferma Vincenzo Spampinato nella Prefazione – Gabriella Vergari non solo è riuscita a far esistere la nostra Terra, ma addirittura a farla resistere nelle sue tradizioni e contraddizioni, nei suoi silenzi e nelle sue canzoni, facendola diventare lo spartito che tutti vorrebbero suonare.
Questo Capriccio non è stravaganza puerile e incaponita ma, in accezione tecnica (e auspicabilmente melodiosa), componimento a proprio modo musicale al limite dell’improvvisazione.
Una dichiarazione d’amore per la Sicilia, di cui essere suonatori e ascoltatori insieme.
Un modo per entrare nel mood giusto e poterla abbracciare nelle sue sfaccettate dimensioni, ma soprattutto nei suoi mille volti, odori e colori.
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