Per la “Cuorgone” ho scelto di attribuire la definizione di “upperground” allo stile POPolare delle mie opere, poiché attraverso esse cerco di portare in superficie le storie di un mondo nascosto e ctonio, prossimo alle nostre forme primordiali a priori.
Ritengo che il senso di clandestinità dell’underground sia al giorno d’oggi fortemente inattuale, tanto che i graffiti sui muri, i murales e tutte le altre forme di arte urbana e sub-urbana, sono ormai diventati un linguaggio comune e universalmente accettato.
Seguendo questi indirizzi concettuali, ho deciso di celebrare la figura mitologica di Medusa, il mostro con la testa circondata da serpenti e dai letali occhi scintillanti, trasformandola in un essere sensuale ed attraente.
Gli occhi terrificanti della Gorgone sono stati rimpiazzati dagli occhiali a cuore della “Cuorgone” e la pietrificazione trasformata in “cuorificazione”, ovvero un rischio d’attrazione amorosa irresistibile.
La magia e la bellezza dell’arte consistono nella possibilità di dare libero sfogo ad ogni tipo di costruzione fantasiosa e la “Cuorgone” ne è un esempio.
In essa riviviamo la simbologia di un mito, privato delle sue accezioni ripugnanti, ma caricato d’eros, in cui si riconcilia ciò che normalmente inquieta e spaventa, con qualcosa che affascina in maniera inesorabile…
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