La preghiera del Padre nostro costituisce il cuore dell’esperienza cristiana e quindi non è un prontuario di invocazioni messe a disposizione per la propria devozione, ma è il presentarsi da figli davanti al Padre che sta nei cieli e lasciarsi trasformare dal suo Spirito.
Pregare il Padre nostro è una esperienza intensa che necessariamente investe tutta l’esistenza del credente.
Mentre lentamente scorrono le dense espressioni del Padre nostro, il Padre, il Figlio e l’orante formano una sola cosa, uniti in un unico flusso dallo Spirito di tenerezza: non esistono all’interno di questa relazione più segreti e imprecisione, ma coinvolgimento e adesione.
Veniamo dunque attirati fino a realizzare una vera identificazione con il Figlio da potere affermare quello che con arditezza affermava Ireneo: “Cristo è l’io del nostro io”.
Quando si invoca Dio chiamandolo “Abba” ci si pone in una ben precisa relazione con lui e ci si apre con tutto se stessi a una vita dialogica.
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