«Le Confessioni di Abulafia» di Carmelo Zaffora riporta alla memoria del tempo dopo quasi otto secoli di oblio Avraham Abulafia (1240–1291).
Egli fu un viaggiatore instancabile, un indagatore di sapienza, un esperto di filosofia e un maestro di Kabbalah.
Con la sua opera fondò una conoscenza nuova e rivoluzionaria sovvertendo, con il suo pensiero, l’ordine stabilito delle cose.
Incrociò la sua vita con Papa Nicolò III che lo condannò al rogo, con la città di Barcellona, di Patrasso, di Capua e di Messina, con il Vespro Siciliano e con tanti sapienti dell’epoca.
Esplorò attraverso l’intelletto e la ricerca interiore la possibilità di portare alla luce il meglio di ogni essere umano.
Si avvicinò al Signore dell’Universo attraverso la conoscenza dell’alfabeto ebraico, la meditazione, la permutazione delle lettere, il silenzio e la musica.
Grande è stata la sua impresa terrena al punto da proclamarsi Messia.
Questo libro racconta la sua vita, i suoi successi e le sue cadute, le sue illuminazioni e il suo pensiero, affidando ai posteri una catena di conoscenza la cui finalità è quella di non interrompersi mai.
«Le Confessioni di Abulafia» su SiciliaReport
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